Dagli+ immagina un nuovo bosco a Lussemburgo, dopo il coronavirus

L'emergenza coronavirus sta spingendo a rivedere l'idea di casa, uffici, città, l'idea, insomma, dei luoghi in cui stabiliamo le nostre relazioni sociali. Una discussione che riguarderà l'intera società nei prossimi mesi e che avrà gli architetti come protagonisti. Molti di loro iniziano a ipotizzare nuove soluzioni nel disegno delle case, progettano i primi separatori, realizzati in moduli pensando anche a un loro uso post-emergenza, elaborano nuove immagini della città.

Foresta a Lussemburgo con Dagli+ Foresta a Lussemburgo con Dagli+

Uno studio affascinante arriva dal Lussemburgo, dove lo studio Dagli+, già impegnato a immaginare il ripristino della foresta perduta dove è sorta la capitale del Granducato, ha immaginato gli spazi pubblici occupati da una vegetazione lussureggiante. L'idea è nata dalla paralisi a cui l'emergenza virus ha sottoposto gli esseri umani: con il traffico diminuito e con i pedoni praticamente spariti dalle strade, ecco che gli animali e i vegetali si riappropriano del territorio (del resto, è successo anche in Italia: quante foto di cervi in giro per i villaggi alpini e di mamme anatre alla guida dei loro anatroccoli in giro per la città?).

Foresta a Lussemburgo con Dagli+ Foresta a Lussemburgo con Dagli+

Dagli+ ha così elaborato le immagini di diversi quartieri di Lussemburgo con un maggiore protagonismo della vegetazione: "La città è l'ideale a causa degli ingorghi quotidiani, ogni giorno circa 250.000 auto vanno e vengono dal Lussemburgo, della mancanza di piccoli spazi verdi nel centro e per le sue dimensioni ridotte" spiega Türkan Dagli. Lo studio ricrea così nelle piazze, nelle strade e negli spazi pubblici della città una vegetazione selvaggia, in modo che si possa godere dei boschi senza lasciare la città. Sarà un futuro possibile nella nuova città del post-covid-19?

Foresta a Lussemburgo con Dagli+ Foresta a Lussemburgo con Dagli+

Le immagini sono elaborate da Secchi Smith per Dagli+.


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