Ho
sempre pensato che non ci sia nessuno meglio di un architetto per
raccontare il suo progetto, la fonte di ispirazione, le ragioni delle
scelte, le richieste dei clienti. E l'ho pensato ancora di più dopo
aver letto l'articolo scritto da Federico Mentil, di Ceschia e Mentil
Architetti Associati, che su We Arch spiega la ristrutturazione di
una piccola casa, a Forni Avoltri, tra le Alpi Carniche. Un articolo
che consiglio di leggere, soprattutto per il valore emotivo e
sentimentale, che sa spiegare senza enfasi, lasciando tutto
all'emozione.
Siamo in un borgo di case antiche, di legno e di pietra. Qui, ai bordi dell'abitato, è stata ristrutturata una vecchia casa di pietra: "Il piano terra è luogo di transito e di deposito, spazio di passaggio tra fuori e dentro. Qui i muri sono poco rifiniti, l'impianto elettrico scarno, lasciato a vista, e soffitti tamponati con un pannello di legno di pino. Le porte, dello stesso materiale, sono scorrevoli e svolgono la loro funzione sovrapponendosi solamente alla luce del foro. Il primo livello e il sottotetto della vecchia casa sono stati svuotati dai muri divisori preesistenti. Si è fatto un grande vuoto, ora occupato da un soppalco, traccia rimanente di uno spazio sottotetto, un tempo usato durante l'inverno per il ricovero delle derrate alimentari." scrive Mentil.
Il legno, caldo, avvolgente e accogliente, riveste le pareti del primo piano, in cui si trova la zona giorno, con il grande blocco della cucina, anch'esso rivestito di legno, dietro il quale ci sono gli ambienti di servizio. Sul soppalco, spoglio ed essenziale, ancora il legno chiaro è il grande protagonista. Ad accompagnare questo caldo materiale, le aperture verso l'esterno, che hanno dimensioni diverse, quasi a garantire una certa privacy e, allo stesso tempo, a dirigere lo sguardo e a incorniciare le belle viste sui paesaggi alpini. Quanto le finestre abbiano un ruolo importante nel dirigere il rapporto interno-esterno, si nota dalla camera da letto, aperta sulle montagne e la loro bellezza.
Mentil conclude il suo articolo con la spiegazione dell'unica nota di colore contrastante con il legno, il blu cobalto che fodera una finestra del primo livello. La cliente aveva chiesto di dipingere di blu la porta d'ingresso, ma l'architetto le disse che non era possibile, "molto tempo dopo mi fu spiegato perché di una così strana richiesta, a lavori quasi chiusi, dopo che Andrea il suo compagno era stato portato via da un terribile male. Il racconto di Giovanna mi emozionò moltissimo, tanto che divenne per me importante ritrovare il loro colore da qualche parte nella casa in costruzione. Non fu la porta d’ingresso del colore blu cobalto, del cielo sopra il monte Coglians, ma il punto della casa in cui lui si sedeva per guardare la grande montagna. Una nicchia di legno, ricavata nello spessore della scala, è diventata il segno del passaggio di un’anima bella che si fermava a guardare i camosci". Capite perché bisogna sempre ascoltare il racconto e le spiegazioni degli architetti per conoscere le ragioni dei loro progetti, prima di giudicarli.
L'articolo di We Arch, con tutte le altre fotografie, è a questo link.
Le foto sono di Alessandra Chemollo.
Siamo in un borgo di case antiche, di legno e di pietra. Qui, ai bordi dell'abitato, è stata ristrutturata una vecchia casa di pietra: "Il piano terra è luogo di transito e di deposito, spazio di passaggio tra fuori e dentro. Qui i muri sono poco rifiniti, l'impianto elettrico scarno, lasciato a vista, e soffitti tamponati con un pannello di legno di pino. Le porte, dello stesso materiale, sono scorrevoli e svolgono la loro funzione sovrapponendosi solamente alla luce del foro. Il primo livello e il sottotetto della vecchia casa sono stati svuotati dai muri divisori preesistenti. Si è fatto un grande vuoto, ora occupato da un soppalco, traccia rimanente di uno spazio sottotetto, un tempo usato durante l'inverno per il ricovero delle derrate alimentari." scrive Mentil.
Il legno, caldo, avvolgente e accogliente, riveste le pareti del primo piano, in cui si trova la zona giorno, con il grande blocco della cucina, anch'esso rivestito di legno, dietro il quale ci sono gli ambienti di servizio. Sul soppalco, spoglio ed essenziale, ancora il legno chiaro è il grande protagonista. Ad accompagnare questo caldo materiale, le aperture verso l'esterno, che hanno dimensioni diverse, quasi a garantire una certa privacy e, allo stesso tempo, a dirigere lo sguardo e a incorniciare le belle viste sui paesaggi alpini. Quanto le finestre abbiano un ruolo importante nel dirigere il rapporto interno-esterno, si nota dalla camera da letto, aperta sulle montagne e la loro bellezza.
Mentil conclude il suo articolo con la spiegazione dell'unica nota di colore contrastante con il legno, il blu cobalto che fodera una finestra del primo livello. La cliente aveva chiesto di dipingere di blu la porta d'ingresso, ma l'architetto le disse che non era possibile, "molto tempo dopo mi fu spiegato perché di una così strana richiesta, a lavori quasi chiusi, dopo che Andrea il suo compagno era stato portato via da un terribile male. Il racconto di Giovanna mi emozionò moltissimo, tanto che divenne per me importante ritrovare il loro colore da qualche parte nella casa in costruzione. Non fu la porta d’ingresso del colore blu cobalto, del cielo sopra il monte Coglians, ma il punto della casa in cui lui si sedeva per guardare la grande montagna. Una nicchia di legno, ricavata nello spessore della scala, è diventata il segno del passaggio di un’anima bella che si fermava a guardare i camosci". Capite perché bisogna sempre ascoltare il racconto e le spiegazioni degli architetti per conoscere le ragioni dei loro progetti, prima di giudicarli.
L'articolo di We Arch, con tutte le altre fotografie, è a questo link.
Le foto sono di Alessandra Chemollo.
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