È stato vedere il servizio che gli ha
dedicato Icone, magazine di design di El Pais, e innamorarmi di
questa bella ristrutturazione di Garmendia & Cordero, realizzata
a Sopuerta, nei Paesi Baschi spagnoli. Vivreste mai in una chiesa? Io
no, mi hanno sempre impressionato come idea d'abitazione, non mi
sentirei a mio agio per tutto quello che implicano, ma ho sempre
ammirato le trasformazioni di cui sono state oggetto, una volta
abbandonate. Biblioteche, nuove hall per sale da concerto (vedi la chiesa di St Marien, a Bochum, in Germania, trasformata in Anneliese Brost Musik Forum da Bez + Kock Architekten, di cui ho scritto su abitare.it) e qui in
Spagna una nuova residenza. Il proprietario è il designer Tas
Careaga, che gli architetti definiscono "generatore del progetto
dall'inizio alla fine"; il suo spirito e il suo carisma
aleggiano su tutto l'intervento.
Quando Tas disse all'amico Carlos Garmendia, "Carlos, mi sono comprato una chiesa!", l'architetto non si aspettava che vi avrebbe lavorato per trasformarla in una vera e propria residenza, in cui l'antico edificio religioso non ha perso niente della sua architettura identificativa (c'è persino l'abside, trasformato in cucina) e la modernità ha portato le sue comodità. Costruita nel XVI secolo, secondo lo stile barocco dell'epoca, e poi ristrutturata secondo le indicazioni neoclassiche della fine del Settecento, la chiesa era abbandonata e con gravi problemi strutturali, il primo dei quali era il tetto perduto, che aveva reso instabile l'intero complesso. "La sfida principale è stata lavorare senza che l'edificio crollasse durante il processo" dice Garmendia a Icon "Quando abbiamo trovato la chiesa, gran parte del tetto era caduto, portando con sé due volte ed esponendo l'intero interno, con il conseguente rischio di distacco delle pareti e della volta dell'altare. Non eravamo del tutto tranquilli fino a quando non abbiamo eseguito la fascia perimetrale [elemento allungato in cemento che evita deformazioni trasversali] per legare le pareti e abbiamo chiuso l'interno con il nuovo tetto", ammette".
La sfida successiva, dare abitabilità a un edificio religioso, senza che si perdesse la sua storia, perché "ogni strato di pittura, ogni residuo di malta o ogni pietra danneggiata in questo luogo trasmetta ciò che è accaduto nel corso della sua esistenza". Questo stesso concetto di sviluppo e racconto di una storia ha permesso agli architetti di usare materiali e sistemi costruttivi contemporanei, "immaginando quasi romanticamente che anche la prossima persona che avrà la fortuna di lavorare in questo spazio tra qualche decennio saprà come leggere le storie che sono successe nel nostro secolo".
Così, consolidata la struttura e realizzato un nuovo tetto di legno, a falde, per citare quello antico, hanno realizzato un soppalco di legno, nel quale hanno sistemato la zona notte; nel piano terra, la zona giorno, con un angolo studio per il designer, la cucina in quella che fu l'abside. I grandi archi laterali, su cui si aprivano le finestre, sono sottolineati da mensole continue di legno, in cui si succedono le opere d'arte predilette del padrone di casa. Di legno anche la scala che sale al soppalco, formata da gradini come mensole aggettanti dalla muratura, ulteriore tocco contemporaneo all'edificio.
A rendere originali le atmosfere di quest'edificio unico è senza dubbio la personalità di Tas. I colori, le opere, le decorazioni sono opera delle sue inquietudini e della sua curiosità; sono il segno che la nuova pagina dell'antica ermita basca sia appena iniziata e che il nuovo progetto, come dicono gli architetti, sia "solo un prologo", perché, "una volta terminato il lavoro dell'architetto, continuerà a crescere con Tas.E lo farà seguendo le stesse premesse stabilite fin dall'inizio e in base alle quali è avvenuto il nostro intervento. Lo farà rispettando ciò che già c'era, rendendo chiaramente visibile ciò che si genera nel presente, affrontando volontariamente e consapevolmente la storia dell'edificio precedente, senza toccare o coprire le cicatrici che mostrano i suoi viaggi quasi direttamente come un racconto letterario. con i nuovi elementi che costituiscono la nuova architettura".
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