Amo le ristrutturazioni di grandi
complessi che furono protagonisti dell'età industriale e che per il
loro valore architettonico, perso il ruolo per cui sono stati
costruiti, meritano una nuova vita. Uno degli esempio più fulgidi è
la Gare Maritime di Bruxelles, che fu la più importante stazione
ferroviaria europea per le merci e adesso è un fascinosissimo spazio
cittadino in cui si incontrano managers delle start-up lì ospitate,
commessi e clienti dei marchi dello shopping, cittadini in cerca di
relax nei tanti spazi verdi. La nuova Gare Maritime, progettata dallo
studio olandese Neutelings Riedijk Architects, dopo i restauri
strutturali del Bureau Bouwtechniek, è anche un bel modello di
sostenibilità, il più grande edificio in legno lamellare d'Europa.
Costruita nel 1907 e dotata di ben sette navate, lunga 280 metri per 140, la Gare Maritime ha numeri mastodontici, abilmente utilizzati in questa nuova pagina di vita. Al suo interno, nelle navate laterali, sono stati inseriti dodici padiglioni in legno lamellare incrociato, con finiture di facciata in rovere; sono collegati tra loro da passerelle in legno, scale e passaggi che movimentano e danno energia alla nuova immagine interna della stazione, sono divisi anche da spazi verdi, creando così nuovi viali e piazze interne, e sono il simbolo della sostenibilità dell'edificio. La scelta del legno, spiegano infatti gli architetti, "ha ridotto l'uso del cemento: con il calcestruzzo, l'edificio sarebbe stato cinque volte più pesante. La scelta del legno ha avuto un effetto favorevole anche sul processo di costruzione: grazie alla prefabbricazione e al metodo di costruzione a secco, i tempi sono stati notevolmente inferiori rispetto ai quelli dei metodi di costruzione tradizionali. La circolarità è stata anche uno dei punti di partenza principali del progetto. Ciò ha portato alla progettazione di collegamenti smontabili ed elementi di costruzione in legno modulari".
Costruita nel 1907 e dotata di ben sette navate, lunga 280 metri per 140, la Gare Maritime ha numeri mastodontici, abilmente utilizzati in questa nuova pagina di vita. Al suo interno, nelle navate laterali, sono stati inseriti dodici padiglioni in legno lamellare incrociato, con finiture di facciata in rovere; sono collegati tra loro da passerelle in legno, scale e passaggi che movimentano e danno energia alla nuova immagine interna della stazione, sono divisi anche da spazi verdi, creando così nuovi viali e piazze interne, e sono il simbolo della sostenibilità dell'edificio. La scelta del legno, spiegano infatti gli architetti, "ha ridotto l'uso del cemento: con il calcestruzzo, l'edificio sarebbe stato cinque volte più pesante. La scelta del legno ha avuto un effetto favorevole anche sul processo di costruzione: grazie alla prefabbricazione e al metodo di costruzione a secco, i tempi sono stati notevolmente inferiori rispetto ai quelli dei metodi di costruzione tradizionali. La circolarità è stata anche uno dei punti di partenza principali del progetto. Ciò ha portato alla progettazione di collegamenti smontabili ed elementi di costruzione in legno modulari".
Se i padiglioni laterali rappresentano
una sorta di manifesto della sostenibilità nella costruzione, le tre
navate centrali, le più alte e luminose, sono il manifesto di uno
stile di vita più attento al benessere dei cittadini, anche
attraverso l'uso del verde. Ispirato alle Rablas di Barcellona,
questo nuovo spazio ha un lungo viale aperto a spazi pubblici per
eventi, incontri, appuntamenti. Ai suoi lati, due percorsi pedonali
larghi ben 16 metri, poi giardini, piazze e ben un centinaio di
grandi alberi. "Gli architetti paesaggisti OMGEVING hanno
progettato un totale di dieci giardini basati su quattro temi: il
giardino boschivo, il giardino fiorito, il giardino erboso e il
giardino dei profumi. La scelta delle piante è stata adattata alle
specifiche condizioni di crescita, paragonabili a un clima
mediterraneo. Per le piccole piazze, l'artista visivo di Bruxelles
Henri Jacobs ha progettato otto mosaici".
Tutto nella nuova Gare Maritime segue la sostenibilità. La copertura, in travi reticolari con capriate a tre cerniere, non solo è stata ristrutturata in modo sostenibile, ma è dotata di ben 17mila mq di pannelli solari, che contribuiscono all'indipendenza energetica dell'edificio (partecipano anche l'uso dell'energia geotermica e il riutilizzo dell'acqua piovana per l'irrigazione degli spazi verdi).
Bruxelles si è dotata così di uno spazio di grande fascino, nuovo punto d'incontro del Kanaalzone e nuovo esempio di ristrutturazione contemporanea e sostenibile di un complesso dal grande passato.
Le foto sono di Tim Fisher, Heist op den Berg
Tutto nella nuova Gare Maritime segue la sostenibilità. La copertura, in travi reticolari con capriate a tre cerniere, non solo è stata ristrutturata in modo sostenibile, ma è dotata di ben 17mila mq di pannelli solari, che contribuiscono all'indipendenza energetica dell'edificio (partecipano anche l'uso dell'energia geotermica e il riutilizzo dell'acqua piovana per l'irrigazione degli spazi verdi).
Bruxelles si è dotata così di uno spazio di grande fascino, nuovo punto d'incontro del Kanaalzone e nuovo esempio di ristrutturazione contemporanea e sostenibile di un complesso dal grande passato.
Le foto sono di Tim Fisher, Heist op den Berg
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