Un casolare isolato nella Valle
dell'Orco, in Piemonte. In pietra e con il tetto in lastre d'ardesia,
come si usa in questi posti di montagna, severi ed essenziali. Ma
l'interno è tutto una sorpresa, in legno e calore, grazie agli
architetti torinesi di StudioATA e a Enrico, che in quel piccolo
casolare ha voluto vivere, realizzando personalmente buona parte dei
lavori, su progetto dello studio, a cui ha attivamente partecipato.
In origine, la piccola baita era composto da una stalla con mangiatoie di legno ai lati, sistemata al piano terra, mentre a quello superiore c'era un fienile. Il progetto di ristrutturazione di StudioATA ha creato una nuova abitazione, che rispetta sostanzialmente gli spazi originari. Dove c'era la stalla, c'è adesso una zona giorno, mentre la zona notte è sistemata al posto dell'antico fienile. A rendere originale il progetto è l'inserimento del legno, che rende riconoscibile il nuovo intervento rispetto alle strutture esistenti. " Il nuovo volume si adatta ai contorni dell'involucro in pietra esistente e potrebbe un giorno essere completamente smantellato per riconvertire l'edificio a quello che era" spiegano gli architetti.
Il legno di castagno ricopre le pareti e i pavimenti, identifica la cucina, il tavolo e le panche, porta al piano superiore con le scale e qui ricopre letteralmente pareti e falde del tetto, dando atmosfere montane di grande calore (illuminate, nella camera da letto, da una meravigliosa stufa di Castellamonte in ceramica blu, che cattura lo sguardo e ricorda le eccellenze e le tradizioni del territorio). Al piano terra è sempre il legno a offrire un fascinoso contrasto con la volta, lasciata a vista in tutta la sua nuda essenzialità.
In origine, la piccola baita era composto da una stalla con mangiatoie di legno ai lati, sistemata al piano terra, mentre a quello superiore c'era un fienile. Il progetto di ristrutturazione di StudioATA ha creato una nuova abitazione, che rispetta sostanzialmente gli spazi originari. Dove c'era la stalla, c'è adesso una zona giorno, mentre la zona notte è sistemata al posto dell'antico fienile. A rendere originale il progetto è l'inserimento del legno, che rende riconoscibile il nuovo intervento rispetto alle strutture esistenti. " Il nuovo volume si adatta ai contorni dell'involucro in pietra esistente e potrebbe un giorno essere completamente smantellato per riconvertire l'edificio a quello che era" spiegano gli architetti.
Il legno di castagno ricopre le pareti e i pavimenti, identifica la cucina, il tavolo e le panche, porta al piano superiore con le scale e qui ricopre letteralmente pareti e falde del tetto, dando atmosfere montane di grande calore (illuminate, nella camera da letto, da una meravigliosa stufa di Castellamonte in ceramica blu, che cattura lo sguardo e ricorda le eccellenze e le tradizioni del territorio). Al piano terra è sempre il legno a offrire un fascinoso contrasto con la volta, lasciata a vista in tutta la sua nuda essenzialità.
E disegna le finestre del casolare, dando loro un tocco originale perché, spiegano ancora gli architetti, "non modificano la muratura esistente ma vengono volutamente sovradimensionate e sfalsate rispetto alle aperture originarie nelle nuove pareti in legno. Dall'esterno le nuove grandi finestre mantengono inalterata l'immagine della capanna ma dall'interno, concepite come quadri, fanno da cornice, prima scorci sulla muratura in pietra della vecchia capanna, poi lo straordinario paesaggio della Valle dell'Orco".
A realizzare l'intervento, lo stesso Enrico, che ha fortemente voluto la sua nuova abitazione e che, assicurano da StudioATA "si è improvvisato straordinario falegname per realizzare il suo sogno".
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